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la cantina sociale: l'importanza di valorizzare l'orchestra

Sei Castelli nasce più di sessant’anni fa per necessità, e continua a operare oggi, per scelta: essere una cantina cooperativa significa per noi dare un alto valore al territorio e alle persone che vi operano, dividendo il rischio d’impresa e di investimento.

Alla base del nostro lavoro c’è reciprocità: braccia che si intrecciano, che insieme formano una rete di supporto basata sul rapporto di fiducia, sulla certezza di poter contare ognuno sulle competenze e sulle forze dell’altro. Questo concetto è da sempre la spina dorsale della nostra attività: siamo un’orchestra perfettamente intonata, diretta in ogni passaggio di battuta.

Sei Castelli nasce più di sessant’anni fa per necessità, e continua a operare oggi, per scelta: essere una cantina cooperativa significa per noi dare un alto valore al territorio e alle persone che vi operano, dividendo il rischio d’impresa e di investimento.

Alla base del nostro lavoro c’è reciprocità: braccia che si intrecciano, che insieme formano una rete di supporto basata sul rapporto di fiducia, sulla certezza di poter contare ognuno sulle competenze e sulle forze dell’altro. Questo concetto è da sempre la spina dorsale della nostra attività: siamo un’orchestra perfettamente intonata, diretta in ogni passaggio di battuta.

DA SOLISTI A ORCHESTRALI: UN'EVOLUZIONE DELLA NOSTRA STORIA

Il motivo per cui abbiamo scelto la forma di una cooperativa risiede nella tradizione contadina: da sempre, in campagna, le famiglie erano solidali le une con le altre, perché poteva accadere – e accadeva – che si dovessero affrontare anni in cui alcune non ottenevano sufficiente raccolto; in quei casi, le altre intervenivano a supporto con i frutti delle loro terre.

La Cooperativa coglie questa eredità, ma le fornisce una struttura organizzata e continua. L’azione di governo della Cantina, unita alla cooperazione dei soci, produce una sinergia che consente di portare la qualità dei prodotti finali a livelli altissimi.
I soci che vi aderiscono portano con sé la propria storia, ciò che hanno imparato dai padri e prima ancora dai nonni, e lo mettono a disposizione dei giovani; partecipano al rituale della vendemmia – momento importantissimo che porta con sé la fatica di un intero anno – con lo stesso entusiasmo del passato, ma affidando il proprio raccolto alle sapienti mani dello staff di cantina e alla supervisione dell’enologo, per la crescita e il successo di tutti.

DA SOLISTI A ORCHESTRALI: UN'EVOLUZIONE DELLA NOSTRA STORIA

Il motivo per cui abbiamo scelto la forma di una cooperativa risiede nella tradizione contadina: da sempre, in campagna, le famiglie erano solidali le une con le altre, perché poteva accadere – e accadeva – che si dovessero affrontare anni in cui alcune non ottenevano sufficiente raccolto; in quei casi, le altre intervenivano a supporto con i frutti delle loro terre.

La Cooperativa coglie questa eredità, ma le fornisce una struttura organizzata e continua. L’azione di governo della Cantina, unita alla cooperazione dei soci, produce una sinergia che consente di portare la qualità dei prodotti finali a livelli altissimi.
I soci che vi aderiscono portano con sé la propria storia, ciò che hanno imparato dai padri e prima ancora dai nonni, e lo mettono a disposizione dei giovani; partecipano al rituale della vendemmia – momento importantissimo che porta con sé la fatica di un intero anno – con lo stesso entusiasmo del passato, ma affidando il proprio raccolto alle sapienti mani dello staff di cantina e alla supervisione dell’enologo, per la crescita e il successo di tutti.

Essere una cantina cooperativa: una scelta di valore per il territorio e per le persone che lo rendono speciale

Il nostro primo obiettivo è quello di creare prodotti che in termini di qualità siano ineccepibili, e per far sì che questo possa essere un obiettivo sempre in divenire, misuriamo e implementiamo metriche fondamentali su: 

Denominazioni di origine

qualità dei vini: abbiamo scelto la sola produzione di vini a Denominazione di Origine. Questo è stato possibile solo grazie al nostro processo lavorativo altamente qualitativo, che a sua volta ci consente di ottenere uve di qualità. Il singolo viticoltore, da solo, non avrebbe la possibilità di raggiungere lo stesso livello: per questo il governo della Cantina Sociale è fondamentale anche nella prima parte della filiera.

Rispetto per l'ambiente

la qualità passa per l’ambiente: unendo le forze possiamo ottimizzare le risorse e, di conseguenza, impattare meno sull’ambiente. La regia della Cantina evita che vengano impiegati trattamenti inutili in vigna, a vantaggio dell’ecosistema.

Persone

qualità socio-culturale: in quanto Cantina Sociale abbiamo un ruolo importante nel tessuto territoriale. Condividere la sorte dell’azienda, nel bene e nel male, favorisce il desiderio di aggregazione, di convivialità, di momenti di scambio e di confronto.

Sostenibilità economica

condividere le risorse e le competenze, si abbattono i costi.

tanti strumenti per un cuore che batte per la barbera

“L’identità territoriale non si definisce […] solo sulla base della prossimità dei soggetti, non si crea per condivisione passiva di un certo territorio, ma deriva da un’azione sociale dell’agire in comune”.

La Cantina Sei Castelli conta 260 soci, famiglie che hanno sviluppato radici profonde con il territorio. Storie di generazioni che si fondono con l’ambiente, che con la cooperazione creano l’identità territoriale.

“Questo è il mio mondo, non andrei a vivere altrove non farei altro!”. (M. 55 anni)

“Continuare a coltivare la vite non significa solo mantenere la bellezza del paesaggio, ma anche la salute dell’ecosistema in quanto, continuando a coltivare, si curano anche i fossi e questo riduce il rischio di frane, contemporaneamente si impedisce al gerbido di espandersi e favorire la presenza di insetti dannosi e difficilmente sopprimibili.
Ci incontriamo, non conosco tutti i soci, ma tanti, l’ambiente è accogliente e ci si sta bene. A me piace vedere la collina ben coltivata, non il gerbido!”. (M. 52 anni)

“Quando sono nella vigna non ho nessun pensiero, ne ho beneficio fisico e psichico!”(M. 30 anni)

In molte interviste, è emerso come la realtà della Cantina Sociale “Sei Castelli” sia un unicum nel territorio, dal momento che è riuscita a restare in piedi nonostante ci siano stati anni duri per tutta la viticoltura piemontese e – anzi – si sia imposta come leader nella produzione di Barbera.

Le figure al suo interno godono della piena fiducia dei soci. L’enologo è da tutti apprezzato: gli si riconoscono capacità, competenza e disponibilità. Molto del successo del vino della cantina è attribuito a lui.

“L’enologo è un artista e ci garantisce un vino che ha successo. Sarebbe utile imbottigliare tutto il prodotto, ma imbottigliare milioni di bottiglie vuol dire avviare una nuova azienda e affermarsi in un nuovo mercato”. (M. 62 anni)

Alcune figure professionali specifiche hanno contribuito in modo attivo all’ammodernamento delle vigne: l’enologo, il direttore della cantina e il tecnico agronomo. Questo è stato molto apprezzato dai soci.

“Forti della loro competenza e disponibilità si sono posti accanto ai vignaioli per suggerire, con pazienza e costanza, un modo nuovo di gestire le vigne. Inizialmente hanno trovato molte resistenze che sono poi, man mano, diminuite fino a scomparire quando abbiamo iniziato a vedere i buoni risultati sia per la qualità dei vini sia per il maggior guadagno”. (M. 51 anni)

“Siamo consapevoli di aver costruito un bene comune che garantisce un avvenire sicuro a molte famiglie”. (M. 70 anni)

Le occasioni di scambio, in passato, erano delegate agli eventi di aggregazione: Messa domenicale, bar, matrimoni e funerali, oppure alle fiere e alle sagre. Erano “occasioni nelle quali la comunità costruiva e celebrava sé stessa”.
Oggi, essere soci e condividerne la sorte in tutto e per tutto, fa nascere il desiderio di ritrovarsi e condividere momenti di convivialià e di allegria:

“Passare una serata a condividere una cena, momenti di allegria, scherzando e ridendo assieme, magari sollecitati da scenette o esibizioni esilaranti è stato molto bello. La notte di Halloween, organizzata presso il punto vendita, per me è stata molto bella e vorrei non se ne perdesse la tradizione, anzi, se ne creassero altre”. (F. 48 anni)

Creare occasioni di incontro significa aumentare il piacere nello svolgere il proprio lavoro e cementare il senso di appartenenza alla comunità dei soci. La dimensione umana è importante così come quella economica e funzionale, perché offre ulteriore riscontro della validità del lavoro realizzato dalla cooperativa a favore dei soci aderenti.

“Le riunioni piacciono, c’è un clima come di famiglia, ci si conosce quasi tutti, anche se adesso siamo in tanti”. (F. 63 anni)